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Emanuele Roman

SITO WEB: www.re-photo.it - E-MAIL: romanemanuele@libero.it

BIOGRAFIA

Nato in quel di Feltre il 7 luglio del 1985 e cresciuto in val Belluna fino a dopo la maturità quando, decisa l’università che avrei seguito, mi sono trasferito a Milano, dove tuttora vivo. L’importante è però spiegare come io mi sia introdotto nel mondo della fotografia con velocità e passione sempre crescente. All’inizio, come una persona comune, guardavo la macchina fotografia in modo distaccato e senza interesse, fino a quando però un mio carissimo amico decise di acquistare la sua prima compatta; la prima fotocamera con cui impressionare in un supporto digitale ne nostre prime avventure da adolescenti. Sono passati diversi anni ormai, ma ricordo benissimo il negozio dove assieme siamo andati a comprarla, nonché il suo prezzo: 310.000 lire! Da quel giorno ho cominciato anch’io a soffrire della mancanza di un oggetto così importante nelle occasioni speciali, ma sapevo comunque di poter sempre contare sulla benevolenza e sulla fiducia del mio amico se la macchina fotografica avesse dovuto servirmi! E’ ed è stato sempre un amico sincero e spesso mi aiutò prestandomi la sua fotocamera! Passarono in questo modo alcuni anni, finché qualcosa scosse nuovamente le mie fondamenta di fotografo, quasi come un aratro che passa sulla terra dura e compatta per prepararla a ciò che verrà da li a poco seminato. Era luglio del 2007, e tra un discorso e l’altro a tavola, io e mio padre cominciammo a discutere dell’intricato, e a quel periodo oscuro, mondo della fotografia! Anche in questa occasione non mi dimenticherò mai alcune frasi dette quel giorno…in particolare questa: ''… papà, però se voglio prendere tutta la pianura veneta devo usare un grandangolo, no? Si - rispose lui - ma tieni conto che il grandangolo tende ad amplificare le distanze: quello che hai ad un chilometro realmente te lo ritroverai a dieci nella fotografia!!!'' Stavamo parlando della mia idea di andare a Pianezze - un posto molto panoramico sopra Valdobbiadene - per andare a immortalare la pianura veneta di notte. Già mi intrigava parecchio il mondo notturno con le sue luci particolari. Mentre parlavo con mio padre, avevo già in mente di disturbare Federico per chiedergli ancora ''la compatta'', però alla domanda ''Prestami la tua macchina fotografica così provo con quella!'', rivolta in modo scherzoso e un poco provocatorio a mio papa, non mi sarei mai aspettato una risposta affermativa. Mio padre è un possessore di una bellissima Nikon EL2 nonché due obiettivi Nikkor 28mm f2.8 e 50mm f1.4; solo ora comprendo realmente le potenzialità dell’attrezzatura che aveva!! Comunque non toglie il fatto che si sentii pieno di fiducia quella sera, e mi concesse di usarla! Il giorno seguente preparai l’attrezzatura ''a modi grande evento'', e dopo qualche spiegazione veloce ricevuta da mio papà su diaframma, esposimetro e tempo di scatto, presi la mia Fiat UNO e partii. Non ricordo il viaggio, ma il posto che scelsi si…era un prato in discreta pendenza, accessibile arrampicando il margine scosceso della strada. Quel posto mi lasciava continuamente con il timore di vedere la macchina fotografica ruzzolare di sotto, ma da li c’era proprio una vista spettacolare! Montai il treppiede e il grandangolare sulla macchina fotografica…la ghiera progressiva che indicava il numero della fotografia nella pellicola era sull’ -1- …cominciai a scattare…più a caso che con cognizione di ciò che facevo!! Ma passai due belle ore…li…solo…davanti ad un panorama favoloso. Con il binocolo mi ricordo che passai molti minuti ad osservare Venezia che si scorgeva al margine della pianura verso il mare! Tornai a casa soddisfatto e con l’ansia di sapere i risultati del mio lavoro…ma la pellicola aveva un fascino tutto suo…ti faceva aspettare!! Lasciai il giorno successivo la macchina fotografica a mio padre e gli chiesi di sviluppare le fotografie scattate la sera precedente. Passarono ancora due giorni, e la mattina del terzo, aprendo la porta della cucina, mi sentii dire queste parole: ''mi dispiace, ma nella macchina fotografica non era montato il rullino''. Non mi dimenticherò mai quelle parole dette da mio padre! Se ci penso ora mi viene da ridere, cosa che tra l’altro anche lui fece mentre le diceva. Ma io mi sentii depresso e triste, come se mi avessero tolto qualcosa. Nei giorni successivi maturò poi l’idea tra me e mio padre di acquistare una macchina fotografica tutta mia…digitale, con la scheda di memoria ben inserita nel suo slot!! Passò un mese di fervore ed il corpo macchina arrivò - Canon EOS 400D. Era frustrante però non poter fare neanche una foto non avendo a disposizione obiettivi. La cosa che mi indispettiva ancora di più era il fatto che sarei partito per la Germania da li a poco e non avrei potuto sfruttare il nuovo acquisto per quell’evento. Fortunatamente mi prestarono un paio di obiettivi e, in quel di Trier, riuscii a scattare le mie prime foto con una reflex durante la tappa tedesca del rally mondiale. Il mio primo vero obiettivo - Canon EF-S 17-55mm f2.8 IS USM - arrivò solo ad ottobre…ma da quel periodo iniziai il mio percorso da fotografo, vivendo e fotografando la vita di tutti i giorni.



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